Il libro raccoglie la summa della prosa non narrativa di Sandro Veronesi. Racconti in forma di reportage, storie di cronaca apparentemente inverosimili, incursioni in territori dove la realtà sfiora l'assurdo. Dalle Madonne piangenti in campagna elettorale alla frenesia del "gratta e vinci", dal Giubileo alla festa dell'orgoglio gay, da un esame di maturità in cui si discute con cognizione di causa sul suino pesante, fino alla tragedia delle Twin Towers: una guida alla scoperta dell'assurdo nel mondo.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilità"A volte i posti assomigliano semplicemente ai loro nomi", scrive Sandro Veronesi a proposito di Montevideo; a volte, invece, i luoghi, i volti, i fatti, hanno bisogno di altre parole per essere visti. à questa narrazione visiva a legare assieme, in un flusso unico eppure fatto di cose molto diverse, i reportage che compongono "Live". Dalla Belgrado dei primi anni '90 a una preziosa intervista a Ian McEwan, dagli esami di maturità in un liceo tecnico su via della Bufalotta al Giro d'Italia, in "Live" ogni storia vive della feroce e sensibile curiosità con cui l'autore l'ha vissuta, intuendo la loro capacità di superare la soglia del quotidiano e riuscendo a far emergere, con uno sguardo già nostalgico sulle cose del presente, il senso di un'epoca e la costruzione del nostro passato.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàDurante la guerra serbo-bosniaca, due soldati bosniaci, Tchiki e Tsera, perdono contatto con la loro guida e rimangono bloccati in una trincea, nella terra di nessuno tra i due fronti. Quando in quel fragile riparo arrivano anche due militari serbi in avanscoperta, la tensione sale alle stelle. In quel buco nella terra esplodono tutte le contraddizioni delle guerre contemporanee, dove è difficile distinguere i compagni dagli avversari, e l'unica verità sembra quella raccontata in presa diretta delle telecamere dei notiziari. Tratta dalla sceneggiatura originale dell'omonimo film di Danis Tanovic, Sandro Veronesi mette in scena, con scrittura precisa e serrata, una storia civile che arriva alle nostre coscienze con la forza di una granata.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàQuesta pièce teatrale di Sandro Veronesi si svolge in un luogo rigorosamente circoscritto, una trincea, durante la guerra serbo-bosniaca. Due soldati bosniaci sono i personaggi principali: Tchiki e Tsera. La loro guida li ha persi di vista e loro hanno perso di vista la guida, ritrovandosi in una terra di nessuno, una zona franca da cui non sanno più uscire. L'arrivo di altri due militari serbi e poi dei caschi blu francesi e di una giornalista televisiva innescherà una spirale di violenza acuita dall'intento di sfruttare televisivamente la situazione anomala che si è venuta a creare.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàPietro Paladini è un uomo apparentemente realizzato, con un ottimo lavoro, una donna che lo ama, una figlia di dieci anni. Ma un giorno, mentre salva la vita a una sconosciuta, accade l'imprevedibile, la sua compagna di sempre muore all'improvviso, e tutto cambia. Pietro si rifugia nella sua auto, parcheggiata davanti alla scuola della figlia. Abitato da una sorprendente calma, osserva il mondo dal punto in cui s'è inchiodato, e diventa suo malgrado un punto di riferimento per familiari, amici e colleghi che accorrono da lui per rovesciargli addosso le proprie ansie.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilità"Non dirlo" è l'ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie, la chiave del segreto di personalità che costituisce la trama della sua avventura terrena. Il Vangelo di Marco è il Vangelo d'azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile. Sandro Veronesi spreme fino all'ultima stilla il succo di questo testo e lo propone nella sua scintillante modernità. Scritto a Roma per i romani, il Vangelo di Marco è, nel racconto di Veronesi, una raffinata macchina da conversione, sintonizzata sull'immaginario dei suoi destinatari e per questo più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia. E una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla. Sandro Veronesi ha tratto da "Non dirlo" un monologo teatrale: proprio come il Vangelo stesso la sua destinazione è la comunicazione orale, "da bocca a orecchio, con la fondamentale messa in gioco del corpo e del contatto visivo tra autore e uditore".
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